Una casa per Gabriel Orozco
post provvisorio
I tormenti ossessivi di Orozco come fili conduttori di un processo progettuale poliedrico che lascia possibilità esplorative e di approfondimento elevate: la progettazione di uno spazio abitativo per un artista vivente, famoso e contemporaneo.
Tra i tanti artisti, la figura multiforme di Gabriel Orozco e la sua
capacità di comunicare l’arte con variegate tecniche artistiche, offre molti
spunti e maggiori opportunità di analisi.
Articolato in tre parti, l’elaborato
è innanzitutto basato sulla ricerca. Tale ricerca, tuttavia, non è soltanto
incentrata sull’analisi della produzione artistica e del contesto in cui egli
ha vissuto e si è affermato, ma anche e soprattutto sull’investigazione
dell’aspetto umano di Orozco in relazione al suo stile progettuale.
Ed è proprio
partendo da questo studio che la vita di Orozco si riassume in quattro
punti-chiave, fonte di tormento e ispirazione artistica nello stesso tempo: il
centro, visto come fulcro periferico nelle rappresentazioni; il rapporto con
l’uomo nelle sue proporzioni; il cambiamento delle regole del gioco nella
prospettiva di metamorfosi e alterazione; gli scacchi, simbolo del gioco, del
rischio e accento sullo sdoppiamento di personalità.
Per procedere alla creazione di uno spazio casa a lui più indicato, ho
ritenuto interessante assumere una posizione intermedia tra Orozco stesso e l’edificio, divenendo perciò “filtro” tra
la visione dell’artista e l’ambiente in cui si troverà a vivere.
La seconda
fase, dunque, legata al processo di realizzazione, non è altro che una riproduzione ideale del modus operandi e
vivendi di Orozco in cui i quattro punti chiave che caratterizzano e allo
stesso tempo ossessionano Orozco interagiscono con l’edificio, a tal punto da
diventarne parte integrante. Ogni aspetto dello stesso -- la struttura, i
volumi, gli spazi, la luce -- è scomposto e ricomposto al fine di concretizzare
la ricerca su modelli e tramite interazione. Smontare l’edificio in pedine per
poi rimontarlo, muoversi come il cavallo degli scacchi nello spazio, far
convergere tutta la casa verso il centro: ogni possibile azione mira a
riprodurre le mosse possibili dell’artista nella realtà di uno spazio da
progettare.
Nella fase finale di
progettazione i quattro punti
, sintetizzandosi nella tela “Samurai Tree”, si fondono con l’edificio e con lo spazio-casa che
sorprendentemente si costruisce e si delimita da sé. La convergenza dei vari punti-chiave e la loro successiva
sintesi verso edificio, rappresenta quindi l'iniziale disgregazione con la seguente ricomposizione tramite la figura umana dell’artista stesso.
Nessun commento:
Posta un commento