lunedì 3 dicembre 2012

INCUBAcTION - A.A. 2012/2013 - Programma del laboratorio_AGGIORNATO


Werner Herzog, Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis), 1992
Premessa
Il filosofo Salvatore Natoli, durante un’intervista al Festival della Filosofia di Modena, ricordava che nella civiltà greca esistevano due parole per “vita” (http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=726):
zoe: vita eterna immortale che continuamente passa da morte a vita. In questo senso non c’è mai la morte, è soltanto una variazione di ritmo della vita
bios: è il segmento di vita, perché quello inizia e quello finisce, allora si genera e si corrompe. E la sofferenza non è altro che un segno della morte dentro di noi. Anzi, noi viviamo la morte nella sofferenza. Perché quando sopravviene la morte non ci siamo più. È una condizione dell’esistenza”.
Prendiamo ora una definizione di “vita” tratta dal Dizionario online Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Vita), che dev’essere presa come tale, dunque non certamente attendibile ma verosimile e passibile di verifica, ma che ci può essere utile come punto di partenza:
“(… ) vari studiosi hanno proposto diverse caratteristiche che nel loro insieme dovrebbero essere considerate sinonimo di vita:
Omeostasi: regolazione dell'ambiente interno al fine di mantenerlo costante anche a fronte di cambiamenti dell'ambiente esterno.
Metabolismo: conversione di materiali chimici in energia da sfruttare, trasformazione di diverse forme di energia e sfruttamento dell'energia per il funzionamento dell'organismo o per la produzione di suoi componenti.
Crescita: mantenimento di un tasso di anabolismo più alto del catabolismo, sfruttando energia e materiali per la biosintesi e non solo accumulando.
Interazione con l'ambiente: risposta appropriata agli stimoli provenienti dall'esterno.
Riproduzione: l'abilità di produrre nuovi esseri simili a se stesso.
Adattamento: applicato lungo le generazioni costituisce il fondamento dell'evoluzione.”

Queste sei caratteristiche – Omeostasi, Metabolismo, Crescita, Interazione con l’ambiente, Riproduzione, Adattamento – 
potrebbero essere applicate anche all’architettura. Si pensi ad esempio al fatto che è esistito negli anni Sessanta in Giappone un movimento che si chiamava “Metabolista”, o alle sperimentazioni di François Roche riguardo l’autoriproducibilità dell’architettura, o semplicemente alla questione dell’architettura solare e in generale con forte interazione anche termodinamica con l’ambiente, o all’adattamento che gli spazi offrono ai bisogni mutanti degli uomini e della società.

Progetto di tesi
Gli interni, e l’architettura in generale, sono fatti principalmente di materia inanimata, non morta perché non ha mai posseduto vita. Le poche presenze vive, se si escludono gli esseri umani ed eventuali animali domestici che li abitano, sono individuabili in piante con funzione solitamente ornamentale o poco più. Raramente queste diventano centrali per l’abitare.
Con queste tesi si vuole sondare la possibilità di avere spazi non codificati tipologicamente e funzionalmente, capaci di generare processi vitali imprevedibili - fisici, corporali, psicologici, ambientali – anche all’intorno. Spazi “ad altissimo tasso di vita”, con densificazione di vita vegetale o animale, dove la vita umana potrà intensificarsi o accelerare. Incubatori di pensiero, piacere e immaginazione.

Il progetto potrà appartenere a differenti "campi" di intervento, dall'architettura degli interni in senso stretto all'installazione spaziale, così come saranno possibili differenti luoghi di intervento (ma sarà possibile anche la non-localizzazione predeterminata).
Tra le differenti ipotesi, viene proposta la localizzazione in una galleria a Parigi, sometimeStudio (http://www.sometimestudio.org/). 
In questa caso, lo spazio della “vetrina” sarà un mondo immaginario concentrato in un volume di 2x2x3 metri, che si porrà in relazione con il mondo reale all’intorno. La vetrina su strada nel centro di Parigi sarà il limite, barriera e trasparenza. La vetrina diverrà un micromondo abitabile, una casa per tutti o per nessuno,
L’ipotesi è quella di realizzare i progetti elaborati durante l’anno che avranno la qualità ritenuta idonea da una commissione composta dai docenti e da Ramuntcho Matta, titolare di sometimeStudio.

Workshop “INCUBAcTION
In connessione al corso, ma indipendente da esso, si ipotizza l’organizzazione di un workshop di progettazione della durata di una settimana a LIZIERES - Centre de Cultures et de Ressources (http://www.lizieres.org/), centro di azione, creazione e riflessione culturale e artistica, diretto da Ramuntcho Matta, nel magnifico Château d’Epaux, una complesso d’inizio Ottocento posto a meno di un’ora a est di Parigi, ancora in corso di ristrutturazione.
Durante il workshop gli studenti potranno lavorare in maniera intensiva al progetto, confrontandosi con Matta e altri ospiti con culture e punti di vista differenti.
La partecipazione al workshop sarà facoltativa.

Bibliografia
Vita
Boncinelli Edoardo, Vita, Bollati Boringhieri, Torino, 2013
testo obbligatorio

Architettura – storia dell’architettura moderna e contemporanea:
- De Fusco Renato, Storia dell’Architettura Contemporanea, Editori Laterza, Roma-Bari, 2007 (I ed. 1974, riveduta e corretta fino all’edizione del 2000)
- Spiller Neil, Visionary Architecture. Blueprints of the Modern Imagination, Thames & Hudson, London, 2006
La lettura di questi due libri è obbligatoria per poter sostenere l’esame

Architettura – teoria
- Vidler Anthony, The Architectural Uncanny, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, 1994 (trad. it.: Il perturbante dell’architettura, Einaudi, Torino, 2006)
- Vidler Anthony, Warped Space, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge 2000 (trad. it.: La deformazione dello spazio, PostmediaBooks, Milano, 2009)

Architettura – progettisti
- Corbellini Giovanni, The Architecture of R&Sie(n), Princeton Architectural Press, New York, 2009 (monografia su François Roche)

Arte - generale
- Foster Hal et al., Art since 1900. Modernism, Antimodernism, Postmodernism, London, Thames & Hudson, 2004 (tr. it.: Arte dal 1900, Milano, Zanichelli, 2006)

NB. nel corso dell’anno verranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche

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